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Il rischio sismico di un’area è determinato dalla combinazione di tre fattori: quanto è probabile che si verifichi un forte scuotimento del suolo (la pericolosità); quanti sono gli abitanti, i manufatti e le costruzioni presenti in zona (esposizione) ed il fatto che siano più o meno soggetti al danneggiamento (vulnerabilità). La mitigazione del rischio sismico consiste nell’intraprendere azioni volte a ridurre i danni conseguenti all’occorrenza di un evento sismico. L’obiettivo del workshop è stato quello di illustrare alla comunità scientifica, agli enti locali e agli stakeholders metodi e tecnologie innovative per la mitigazione del rischio sismico. Il workshop ha rappresentato, inoltre, anche un momento di confronto e dibattito tra i diversi portatori di interesse con lo scopo di discutere e proporre azioni volte alla riduzione del rischio sismico nella Regione Basilicata, con particolare attenzione al territorio della Val d’Agri.

Di seguito sono descritti in modo sintetico i contributi degli esperti di settore intervenuti:

 

Claudio Satriano (Ricercatore dell’Institut de Physique du Globe de Paris – Francia), Vincenzo Convertito (Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Italia), Valerio Tramutoli (Professore dell’Università degli Studi della Basilicata, Scuola di Ingegneria - Italia), Christian Matthias Geiss (Ricercatore del Deutsches Zentrum für Luft, und Raumfahrt – Germania), Angelo Masi (Professore dell’Università degli Studi della Basilicata, Scuola di Ingegneria - Italia), Simona Colombelli (Ricercatrice dell’Università degli Studi di Napoli Federico II –  Italia), Tony Alfredo Stabile (Ricercatore dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del CNR – Italia). I lavori sono stati introdotti e moderati da Tony Alfredo Stabile e da Nicola Pergola, ricercatori del CNR-IMAA.

 

Claudio SATRIANO

La relazione di Claudio Satriano ha riguardato gli effetti della complessità delle zone di faglia sulla radiazione sismica. In particolare, sono state presentate le caratteristiche di sorgente di grandi terremoti quali quelli di aprile e maggio 2015 nel Nepal e il terremoto di Tohoku (Giappone) Mw=9.1 del 3 novembre 2011, spiegando la differenza tra alte e basse frequenze e cosa comporta per la pericolosità sismica. È stato mostrato anche come lo studio accurato della sismicità di fondo e delle deformazioni superficiali, prima dell’occorrenza di grandi terremoti, sia necessario per caratterizzare le proprietà meccaniche delle zone di faglia le quali controllano la variabilità della radiazione sismica.

 

Vincenzo CONVERTITO

L’intervento di Vincenzo Convertito ha riguardato l’analisi della pericolosità sismica in aree tettoniche e geotermiche. Per le aree tettoniche è stato mostrato un approccio ibrido che integra il metodo deterministico con quello probabilistico e la sua applicazione al terremoto Mw=6.0 di Colfiorito (Italia centrale) del 26 settembre 1997. Per le aree geotermiche è stata mostrata l’applicazione dell’analisi probabilistica della pericolosità sismica dipendente dal tempo (time-dependent probabilistic seismic hazard analysis) alla sismicità indotta del campo geotermico “The Geyser” in California (USA). In entrambi i casi studio sono stati messi in evidenza i vantaggi di tali approcci per la valutazione della pericolosità sismica rispetto agli approcci classici.

 

Valerio TRAMUTOLI

L’intervento di Valerio Tramutoli ha illustrato le potenzialità delle osservazioni satellitari nell’infrarosso termico in un sistema multiparametrico per la previsione della pericolosità sismica a breve termine. In particolare è stato descritto il sistema t-DASH (time-Dependent Assessment of Seismic Hazard, valutazione della pericolosità sismica dipendente dal tempo) e il RETIRA index (Robust Estimator of TIR Anomalies, stimatore robusto delle anomalie nell’infrarosso termico), con applicazioni a casi studio in Italia, Grecia, USA, Taiwan, Turchia e Giappone. È stato infine dimostrato che le anomalie termiche misurate con il RETIRA index sono adatte per essere inserite in un sistema multiparametrico t-DASH.

 

Christian Matthias GEISS

L’intervento di Christian Matthias Geiss si è incentrato sulle potenzialità dell’utilizzo di tecniche satellitari di osservazione della Terra e dell’inferenza statistica per la valutazione della vulnerabilità sismica in ambiente urbano. È stato illustrato il modello di apprendimento attraverso il quale si ottiene, a partire dai dati, la mappa di classificazione sismica dell’ambiente urbano oggetto di monitoraggio e sono stati mostrati i lavori passati, attuali e futuri sul tema.

 

Angelo MASI

L’intervento di Angelo Masi ha riguardato lo studio della vulnerabilità sismica dell’edilizia residenziale di alcuni paesi della Val d’Agri. Sono state calcolate le perdite attese in termini di vite umane e danni agli edifici per un terremoto di scenario basato sulle azioni sismiche di progetto per lo stato limite di salvaguardia della vita (Life Safety Limit State). Sono stati calcolati e messi a confronto i costi di riparazione dovuti alla perdita economica diretta con quelli di adeguamento sismico degli edifici residenziali analizzati. Infine sono state fornite alcune indicazioni per la definizione, in termini di costi necessari e tempi di realizzazione, di un piano d'azione per la mitigazione del rischio basata principalmente sulla riduzione della vulnerabilità degli edifici.

 

Simona COLOMBELLI

L’intervento di Simona Colombelli ha illustrato le strategie per la mitigazione del rischio sismico in tempo reale, con particolare riferimento alla descrizione della prossima generazione dei sistemi di allerta precoce dei terremoti (EEWS, Earthquake Early Warning Systems). Sono stati descritti, inoltre, i principi di funzionamento dei sistemi di Early Warning sismico regionale e on-site ed è stato descritto il sistema PRESTo (Probabilistic and evolutionaRy Early warning SysTem) con applicazioni in playback a diversi terremoti reali avvenuti sia in Italia sia in altre parti del mondo.

 

Tony Alfredo STABILE

L’intervento di Tony Alfredo Stabile ha offerto una panoramica della rete sismica installata in Val di Agri per le attività di ricerca del progetto INSIEME (INduced Seismicity in Italy: Estimation, Monitoring, and sEismic risk mitigation) finanziato dal MIUR nell’ambito del programma di ricerca SIR (Scientific Independence of young Researchers). Dopo una breve presentazione degli obiettivi del progetto e dei risultati attesi, sono state descritte le principali caratteristiche della rete sismica, composta da 8 stazioni, per lo studio della sismicità indotta dal lago Pertusillo e dalla reineizione delle acque di strato al pozzo Costa Molina 2 provenienti dal processo di estrazione e separazione degli idrocarburi nella concessione Eni in Val d’Agri. Alla rete sismica è stato assegnato il codice 3F (doi:10.7914/SN/3F_2016) dall’International Federation of Digital Seismograph Networks.

 

Per informazioni:

 

Tony Alfredo Stabile, CNR-IMAA    tony.stabile at imaa.cnr.it

Nicola Pergola, CNR-IMAA               nicola.pergola at imaa.cnr.it






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