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Sono stati pubblicati sulla  rivista Atmospheric Research i risultati dell’analisi del primo data-set di lungo termine di misure di Black Carbon Equivalente (EBC) effettuate presso il Centro Olio Val d’Agri (COVA), il  più grande impianto europeo di pre-trattamento  di greggio. Lo studio - realizzato dai ricercatori del CNR-IMAA -  ha evidenziando l’origine principalmente industriale di tale componente del particolato atmosferico.

 

L’EBC (Black Carbon Equivalente) è la componente dell’aerosol atmosferico emessa come residuo di qualsiasi processo di combustione (motori degli autoveicoli, sistemi di riscaldamento domestico, processi di combustione industriali, incendi boschivi, etc)   e poiché è contenuto principalmente nella frazione fine del particolato può essere facilmente inalato con effetti negativi sia sull’apparato respiratorio che su quello cardiovascolare (World Health Organization, 2012). L’EBC riveste poi una grande importanza dal punto di vista del bilancio radiativo terrestre, dei cambiamenti climatici globali ma anche delle modificazioni del microclima delle aree interessate da tali emissioni rientrando nel novero dei cosiddetti “short-lived climate-forcing pollutants”(SLCPs). Tali inquinanti sono oggetto negli ultimi anni di un’attenzione particolare da parte sia della comunità scientifica sia della politica perché,  a causa della loro breve permanenza in atmosfera,  ridurne le emissioni comporterebbe benefici immediati a differenza di quanto accade per i gas serra. 

Lo studio effettuato presso il gruppo di ricerca LIRA (Laboratorio di Interferometria e RAdiometria ) del CNR-IMAA descrive  i risultati dell’analisi di un data-set di due anni  di misure di EBC effettuate in prossimità del Centro Olio Val d’Agri (COVA) in Basilicata. Le misure continue di EBC sono state effettuate per mezzo di uno strumento chiamato etalometro, che consente di raccogliere su un filtro di quarzo le particelle di Black Carbon disperse in atmosfera e di rivelare la presenza della componente organica dell’aerosol carbonioso. 



Da tali dati è emerso che, presso il COVA, l’EBC ha origine principalmente industriale (forte variabilità sul breve periodo con episodi frequenti di intense emissioni di durata di pochi giorni o di poche settimane) con l’aggiunta di un contributo di background associato al traffico ( giorno tipo mediato sui due anni presenta struttura a due picchi tipica del traffico). E’ stato inoltre possibile verificare come l’EBC rappresenti un contributo non trascurabile (10%) al carico totale di PM10 per il sito della Val d’Agri. In ultimo, i risultati hanno mostrato la presenza di una frazione organica disgiunta dall’EBC associato al traffico ma in accordo con emissioni gassose organiche (metano, benzene, toluene).

Per informazioni:

Mariarosaria Calvello, CNR-IMAA, mariarosaria.calvello at imaa.cnr.it

Giulia Pavese
, CNR-IMAA, giulia.pavese at imaa.cnr.it

 

 

Approfondimenti

M. Calvello, F. Esposito,  M. Lorusso, G. Pavese, “A two-year database of BC measurements at the biggest European crude oil pre-treatment plant: a comparison with organic gaseous compounds and PM10 loading”, Atmospheric Research 164–165 (2015) 156–166, 2015.

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