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Ha presentato l’approccio Robust Satellite Techniques (RST), di cui è ideatore e promotore. Questa metodologia si configura come un algoritmo di change detection basato sull’analisi di serie temporali pluriennali di immagini satellitari acquisite da sensori ad alta frequenza di rivisita. Grazie alla sua esportabilità su diversi sistemi satellitari nonché al soddisfacente grado di affidabilità e sensibilità, è utilizzata da decenni per il monitoraggio e la mitigazione dei principali rischi naturali, ambientali e industriali (e.g. incendi, eruzioni vulcaniche, alluvioni, tempeste di sabbia, umidità dei suoli, sversamenti di petrolio a mare, ecc).

Il Prof. Tramutoli ha fornito una panoramica delle applicazioni di RST rispetto ad alcuni rischi antropici e industriali, anche per raffronto con alcune tecniche tradizionali di letteratura. Infine, ha mostrato come i satelliti per l’osservazione della Terra, per i quali sono ormai ad oggi disponibili oltre 40 anni di serie storiche di osservazioni, possono consentire attività retrospettive di “zero ambientale”, anche laddove - come il caso della Val d’Agri - questa attività non sia stata a suo tempo condotta.

Il Prof. Tramutoli ha fornito una vasta e dettagliata panoramica delle applicazioni di RST, nonché delle diverse configurazioni dello stesso sviluppate per l’analisi di specifici rischi antropici e industriali (e.g. per gli sversamenti di petrolio a mare o per il monitoraggio degli oleodotti, esempi in Figura 1), anche per raffronto con alcune tecniche tradizionali di letteratura.

Infine ha mostrato come i satelliti per l’osservazione della Terra, per i quali sono ormai ad oggi disponibili oltre 40 anni di serie storiche di osservazioni, possono consentire attività retrospettive di “zero ambientale”, anche laddove - come il caso della Val d’Agri - questa attività non sia stata a suo tempo condotta.

In particolare - rispetto alla presenza di attività estrattive in Val d’Agri - il Prof. Tramutoli ha sottolineato come l’analisi delle suddette serie pluriennali di immagini satellitari possa permettere di ricavare altre informazioni sul fenomeno in oggetto, rispetto a quanto si può dedurre utilizzando stazioni puntuali presenti sull’area. A titolo d’esempio, ha fatto riferimento alla possibilità di monitorare nel lungo termine gli impatti di impianti industriali sull’ambiente, osservando e valutando le variazioni dello stato di salute di alcune tipologie di piante, eventualmente occorse tra la situazione pre- e post-impianto. Tali variazioni dovranno poi essere messe in correlazione con la presenza di fenomeni naturali o attività antropiche sul territorio investigato al fine di spiegarne l’origine.


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