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Si è svolta dal 12 al 17 giugno 2016, a Castellaneta Marina (Taranto), la 2a Conferenza Internazionale DUST 2016, (2nd International Conference on Atmospheric Dust).

La Conferenza è stata organizzata dall’Associazione Italiana per lo Studio delle Argille (AISA) e dall’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IMAA) per fare il punto su una tematica complessa e ricca di sfaccettature. Basti pensare che l'Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 2003 lanciò un preallarme rispetto ai pericoli che si annidano nell’aria, in quelle micropolveri invisibili che inaliamo ad ogni respiro e che possono causare danni seri: dalle allergie a una ridotta funzionalità polmonare, dall'asma a bronchiti croniche fino ai tumori.

Alla Conferenza hanno partecipato circa 230 tra scienziati e ricercatori provenienti da 34 paesi del mondo. Il programma scientifico del congresso ha visto la presentazione di 4 Conferenze Plenarie tenute da scienziati di chiara fama, 160 comunicazioni orali e 82 contributi con poster. Tutti i contributi sono stati referati da 56 esperti internazionali. Le sessioni tematiche sono state 28 suddivise in 3 sessioni parallele per giorno suddivise in 5 temi: Ambiente e Salute, Strumentazioni e Misure, Modelli e Studi Sperimentali, Trasporto e Deposizione e l’universo delle polveri atmosferiche (sessione generale).

 

 

 







 

Di particolare interesse e rilievo sono state le letture plenarie tenute da quattro scienziati di chiara fama:

  • Il Reto Geré, dell’Università della Pennsylvania, USA, ha focalizzato l’attenzione sull’impatto delle polveri sulla salute umana, siano esse derivanti da processi naturali o attività antropiche. Le singole particelle mostrano un ampio raggio di proprietà fisiche, chimiche, strutturali e proprietà superficiali che dipendono dalle sorgenti di emissione, dal tempo di permanenza in atmosfera e dal loro trasporto in condizioni atmosferiche differenti. La presentazione ha discusso sui vari approcci per la valutazione dell’impatto sulla salute presentando i risultati ottenuti stimolando, in-vitro, cellule polmonari con diverse tipi di polveri.
  • Il Benjamin Murray, dell’Università di Leeds (UK) ha presentato uno studio sui processi di nucleazione del ghiaccio (INP) indotte dalle polveri desertiche. L’ipotesi è che: 1) il congelamento delle gocce nelle nubi può essere catalizzato dalla presenza di particelle di aerosol conosciute come particelle di nucleazione (INPs, Ice Nucleation Particles); 2) uno dei più importanti tipi di INP sono gli aerosol contenenti minerali provenienti da regioni aride, 3) esiste uno specifico tipo di feldspati che dominano i processi di nucleazione.
  • Il Prof. Franco Marcantonio, della Texas A&M University (USA), invece ha parlato degli isotopi radiogeni e dust negli oceani: Indizi per i cambiamenti climatici. L’intervento ha avuto come temi centrali il ruolo che il dust gioca nel clima. In primis esso può influenzare il clima attraverso Fe-fertilizzazione degli oceani, e, secondariamente, ci permette di effettuare ricostruzioni climatiche dando informazioni su come la circolazione atmosferica è cambiata in passato. Nella seconda parte Egli spiega come gli isotopi radiogenici vengono utilizzati per risalire al flusso di provenienza del dust dando così un contributo ai modelli di circolazione atmosferica.
  • La plenaria del Dr. Ignacio Sainz-Diaz, del Consejo Superior de Investigaciones Scientificas, Università di Granada, riguardava i meccanismi di adsorbimento di molecole e la loro reattività su superfici di aerosol di silicato con l’ausilio delle chimica computazionale. Le reazioni eterogenee di gas atmosferici su particelle di aerosol possono svolgere un ruolo importante nella chimica atmosferica. Anche se le particelle di polvere sono abbondanti nell'atmosfera terrestre, tuttavia la cinetica dei meccanismi di adsorbimento per queste reazioni non sono ben compresi. Oltre al interazione di alcune molecole sulla superficie di silicato è anche interessante capire il tele-rilevamento di polvere extraterrestre. Questo studio è difficile da eseguire sperimentalmente e metodi di modellistica molecolare possono essere un utile strumento per questo studio.


 

L’evento è stato patrocinato da: 

            

 

 

 

 

 

 

 

COMITATO ORGANIZZATORE

 

 

Presidente Saverio Fiore (IMAA-CNR); Claudia Belviso (IMAA – CNR); Rocco Laviano (Università di Bari); Pietro Pasquale Ragone (IMAA – CNR) Antonio Lettino; Mariolina Lamaddalena (Digilabs – Bari); Giuseppe Fiore (Digilabs – Bari)

 

 Approfondimenti

www.dust2016.org

Informazioni aggiuntive