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Obiettivo della giornata di studio è stato quello di favorire il dialogo tra i diversi portatori di interesse sulle tematiche della pianificazione territoriale e dello sviluppo sostenibile, con un focus sulle problematiche del territorio della Val d’Agri. Durante il workshop sono state approfondite le diverse problematiche connesse allo sviluppo di politiche innovative per una governance sostenibile dei territori, basate su un migliore utilizzo delle risorse e l’ottimizzazione dei processi produttivi.

Di seguito sono descritti in modo sintetico i contributi degli esperti di settore intervenuti:

 

Giovanni Elmo (tecnologo presso la Divisione Uso Efficiente delle risorse del Dipartimento di Sostenibilità dei Sistemi Territoriali del C.R. ENEA di Brindisi), Severino Romano (Direttore della Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari e Ambientali – SAFE - presso l’Università degli Studi della Basilicata), Andrea Trianni (ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano), Simona Loperte (ricercatrice CNR-IMAA), Giancarlo Corò (Direttore della Scuola Interdipartimentale in Economia, Lingue e Imprenditorialità per gli Scambi Internazionali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia).

 

Giovanni Elmo

Il relatore ha approfondito le problematiche legate alla gestione efficiente delle risorse nelle Aree Industriali Sostenibili, focalizzando l’attenzione sullo sviluppo di modelli e linee guida a supporto dei gestori di aree industriali e delle autorità competenti, volti a valutare e migliorare le performance ambientali ed energetiche, nonché a favorire la promozione dell’eco-innovazione, la crescita di competitività e la cooperazione transnazionale delle PMI. E’ stato sottolineato come in tale contesto assume un’importanza determinante il concetto di “simbiosi industriale”, che permette l’ottimizzazione dell’uso delle risorse attraverso il trasferimento di materia, energia, acqua e/o sottoprodotti tra le aziende con indubbi vantaggi per le imprese in un’ottica di economia circolare.

 

Severino Romano

La relazione ha evidenziato l’importanza della pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori. A tale riguardo è importante avere una visione condivisa del territorio ed adottare nuove modalità di pianificazione basate su di una conoscenza approfondita del territorio, che permettano di identificare obiettivi strategici chiari, selezionare le priorità di intervento sostenibili e finalizzare a tali priorità risorse pubbliche e private. In tale contesto, la gestione sostenibile del settore forestale, quale elemento fondamentale dello sviluppo rurale, richiede l’implementazione di politiche plurisettoriali che “riportino l’economia nel bosco”, ossia permettano alle imprese di poter programmare gli investimenti e di erogare un insieme diversificato di prodotti e servizi, sia materiali che immateriali. Tale visione deve però essere supportata dalla creazione di una cabina di regia unica con l’integrazione delle competenze istituzionali e la creazione di un tavolo tecnico scientifico permanente che faciliti il confronto dei diversi attori.

 

Andrea Trianni

L’intervento ha sottolineato il ruolo dell’eco-efficienza come creazione di valore, evidenziando che per le aziende il miglioramento delle prestazioni ambientali ed energetiche deve corrispondere ad un miglioramento finanziario, di immagine e di posizione sul mercato. Da un’analisi approfondita emerge che mentre per le grandi imprese l’energy management è già una realtà, le industrie “non energy intensive” hanno un ampio potenziale di efficientamento energetico. Gli interventi prioritari riguardano il ripristino delle condizioni di funzionamento ottimali degli impianti (inefficiente o errata gestione). L’innovazione, come ultimo provvedimento, può essere attivata dalla valutazione del risparmio economico conseguente al risparmio energetico. Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla diversa percezione di barriere e drivers all’efficienza industriale che evidenziano gli effetti di scala. Costi d’investimento, contratti di fornitura d’energia e scarsa informazione sono le principali barriere individuate dalle PMI, che in genere sovrastimano l’influenza degli aspetti tecnici sottostimando l’effetto degli aspetti comportamentali. Gli energy audit a tale scopo possono essere utili non solo per identificare consumi, opportunità di miglioramento ed azioni prioritarie ma anche per sensibilizzare gli imprenditori, migliorando la loro percezione delle barriere reali ed identificare gli elementi chiave su cui far leva perché le aziende vedano l’efficientamento energetico vantaggioso sia economicamente sia in termini di benefici non materiali.

Simona Loperte

La relatrice ha presentato i risultati di due attività di ricerca sviluppate parallelamente. Nel primo studio è stata mostrata un’applicazione della metodologia DPSIR (Driving Forces, Pressures, State, Impact, Responses) per l’implementazione del Bilancio Ambientale dell’area industriale dell’Alta Val d’Agri, che ha permesso di delineare un solido quadro conoscitivo dell’area di riferimento relativamente agli aspetti ambientali, energetici e socio-economici, individuandone i principali fattori di pressione antropica nonché le misure volte a mitigare i fenomeni di degrado ambientale. Nel secondo studio, l’obiettivo è stato promuovere l’innovazione industriale per lo sviluppo sostenibile nei Consorzi Industriali delle Regioni Basilicata e Veneto mediante la cooperazione transregionale. Attraverso un’approfondita indagine, è stato possibile individuare i servizi offerti dai Consorzi ed il livello di soddisfazione delle imprese, individuando criticità ed opportunità in termini di fattori chiave per la definizione di strategie di sviluppo sostenibile, basate sulla valorizzazione delle peculiarità territoriali e sul migliore utilizzo delle risorse disponibili. Inoltre, sono state identificate le buone pratiche esistenti nelle due regioni, di cui si è verificata la trasferibilità attraverso degli studi di fattibilità.

Le attività progettuali hanno rappresentato un’esperienza multidisciplinare che ha favorito un proficuo scambio di esperienze e di conoscenze sia tra le due Regioni che tra i diversi gruppi di lavoro.

 

Giancarlo Corò

L’intervento ha analizzato alcuni fattori chiave nella geografia dell’innovazione, evidenziando la tendenza a creare cluster ed il ruolo fondamentale del capitale territoriale come bene immateriale. Tali concetti sono stati avvalorati da un’approfondita analisi dei distretti produttivi e della resilienza delle imprese alla crisi, che ha messo in evidenza l’importanza di un’economia della filiera per rafforzare le capacità di rete e realizzare valore condiviso, nonché del ruolo dei vari attori territoriali per la creazione di economie esterne a sostegno dell’innovazione. In tale contesto, assumono un’importanza fondamentale le infrastrutture abilitanti della connettività e le reti di trasferimento tecnologico per il sostegno ad un’imprenditorialità innovativa anche in rispondenza alle nuove esigenze dei mercati.

L’evento ha rappresentato un’occasione fondamentale per mettere in evidenza opportunità e criticità nello sviluppo sostenibile del territorio, mettendo in luce come governance, mercato finanziario e coinvolgimento dei portatori d’interesse siano elementi chiave per la costruzione di una visione condivisa di crescita sostenibile basata sull’innovazione. Tutto ciò richiede di intensificare e strutturare la cooperazione tra autorità locali, enti di ricerca ed il mondo dell’impresa per valorizzare le peculiarità territoriali, aumentare la competitività dei territori e creare condizioni favorevoli all’avvio di processi di innovazione tecnologica che portino ad un incremento dell’occupazione ed al miglioramento del benessere delle comunità.

                   


Per informazioni:

 

Carmelina Cosmi, CNR-IMAA, carmelina.cosmi at imaa.cnr.it

Simona Loperte, CNR-IMAA, simona.loperte at imaa.cnr.it

Informazioni aggiuntive