"Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy"

Sulla prestigiosa rivista Global Change Biology (Wiley) è stato pubblicato uno studio, condotto dai ricercatori della Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali dell’UNIBAS in collaborazione con i ricercatori della Scuola di Ingegneria dell’UNIBAS, dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale e dell’Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR e dell’Instituto Pirenaico de Ecología di Zaragoza, che indaga sugli effetti dell’evento climatico estremo dell’estate del 2017 sulla vegetazione forestale dell’Europa centro-meridionale.

Una prova evidente del cambiamento climatico è l’aumento della frequenza e dell’intensità di fenomeni meteorologici estremi che hanno interessato nel corso degli ultimi decenni il continente Europeo. Numerosi studi hanno documentato risposte eccezionali (di breve e lungo termine) innescate da eventi climatici estremi che hanno contribuito a ridurre la vitalità delle foreste del bacino Mediterraneo. Esempi prominenti di annate eccezionali, caratterizzate da temperature molto elevate associate a periodi di siccità, includono le siccità estive e le ondate di calore del 1994-1995, 2003, 2005-2006 e 2010, la cosiddetta " mega-heat wave". Per molte regioni dell’Europa centrale, il 2003 è stata l'estate più calda degli ultimi 500 anni. Su vaste aree, le temperature estive hanno superato la media 1961-1990 di +3 ° C, un valore equivalente a 5 deviazioni standard superiori alla media estiva a 30 anni. Numerosi studi concordano sul fatto che il clima estremo durante l'estate del 2003 abbia avuto un impatto negativo sui modelli di allocazione del carbonio delle specie forestali, sulla composizione delle specie vegetali, sulla resistenza degli alberi agli attacchi di parassiti e sulla produttività delle foreste in gran parte dell'Europa, ma questi impatti dipendevano dalla posizione geografica, dalla topografia (altitudine, esposizione) e dal tipo di vegetazione. Infatti, se da un lato le foreste mesiche di bassa quota si sono trasformate da carbon sink a carbon source, ad alta quota si è osservato un incremento significativo della produttività forestale guidata dall’aumento delle temperature. Non solo, risposte differenziali all’impatto della siccità europea del 2003 sono state osservate anche tra i diversi tipi / specie forestali sia nell’entità dell’anno che nel tasso di recupero. A metà luglio 2017, diverse regioni europee sono state colpite da condizioni di siccità prolungate (World Weather Attribution, 2017). Un significativo riscaldamento nell'Europa centro-meridionale ha provocato un'ondata di calore che ha colpito principalmente il bacino del Mediterraneo, dove le temperature massime hanno raggiunto i 42 ° C in tutta Italia e nei Balcani. Regioni estese della Francia meridionale, la penisola iberica e l'Italia centrale hanno anche sofferto di un deficit di precipitazioni durante i mesi estivi che, combinato con temperature inaspettatamente elevate tra luglio e inizio agosto, ha portato a condizioni molto secche (European Drought Observatory, http://edo.jrc.ec.europa.eu/). In questo studio gli autori hanno fornito una solida caratterizzazione biogeografica dell’impatto negativo dell’evento climatico estremo dell'estate del 2017 sulle foreste europee ipotizzando l'esistenza di risposte di vegetazione non lineari alla siccità dipendenti da fattori locali, quali latitudine, altitudine, esposizione e tipologie vegetazionali. In particolare, attraverso lo studio delle variazioni spazio-temporali dell’indice NDVI e dello Standardised Precipitation-Evapotranspiration Index (SPEI), gli autori hanno mirato a: (i) identificare le regioni in cui la siccità estiva ha maggiormente colpito la vegetazione; (ii) valutare l'influenza dei fattori topografici sulla risposta della vegetazione; (iii) esplorare la variabilità nella risposta della vegetazione alla grave siccità tra le regioni biogeografiche e tra le specie di alberi dominanti. I risultati hanno messo in evidenza la riduzione significativa dell'NDVI, rispetto al quinquennio precedente di riferimento, delle foreste dell'Europa meridionale, in particolare sulle penisole italiana e balcanica. Un discreto grado di variabilità nella risposta alla siccità è stato osservato anche tra le specie di alberi dominanti, dove foreste di querceti caducifogli in aree mesiche hanno presentato il calo più pronunciato dei valori di NDVI, mentre il pino marittimo era la specie arborea meno colpita. Le condizioni topografiche hanno attenuato gli impatti negativi della siccità del 2017; difatti l’impatto della siccità sull'NDVI è stato più lieve ad alte quote e principalmente sui pendii rivolti a est e nord-est. Il lavoro mette in evidenza come una un'adeguata caratterizzazione dell'accoppiamento tra condizioni climatiche e gradienti topografici su larga scala non solo consente di determinare le aree più vulnerabili all’impatto di eventi climatici estremi ma può anche migliorare le stime del danno indotto da questi eventi sulla produttività delle foreste e fornire informazioni su come le condizioni sito-specifiche potrebbero mediare le risposte delle specie ai cambiamenti climatici.

Rita 2

Figura 1: La mappa riporta le deviazioni positive (verde) e negative (rosso) nei valori di NDVI della copertura forestale a seguito dell’evento estremo dell’estate del 2017. Le barre in alto a sinistra mostrano l’entità delle deviazioni negative espresse per regione biogeografica. Le mappe a destra mostrano le anomalie estive (rispetto al periodo 1981-2010) di temperatura, precipitazione, e indice SPEI.

 

 

Rita 1

Figura 2: Diffuso ingiallimento della copertura forestale sui versanti del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane

 

 

Per informazioni:

Angelo Rita, SAFE-UNIBAS, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Approfondimenti:

 Rita, A, Camarero, JJ, Nolè, A, et al. The impact of drought spells on forests depends on site conditions: The case of 2017 summer heat wave in southern EuropeGlob Change Biol. 2020; 26: 851– 863. https://doi.org/10.1111/gcb.14825

Informazioni aggiuntive