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 Integrazione di indagini geofisiche, geologiche e geomorfologiche per la valutazione del rischio residuo da frana nel centro abitato di Pomarico (Basilicata, Italia)

Nel mese di Gennaio 2019 il centro abitato di Pomarico nella provincia di Matera (Basilicata, Italia) è stato interessato da una frana complessa che ha distrutto edifici pubblici e privati, attività commerciali e alcune vie di comunicazione (Fig.1). La frana verificatasi  a Pomarico rappresenta solo l’ultimo degli eventi franosi che, anche a causa dei cambiamenti climatici, nell’ultimo decennio hanno interessato i versanti della regione Basilicata e, in particolar modo, la collina materana.

 

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Fig. 1 _ Immagini da drone: (a) centro abitato di Pomarico coinvolto dalla frana nel mese di Gennaio 2019;

(b) colata di terra verificatasi il 25 Gennaio 2019;

c) parte alta del versante interessata da uno scivolamento roto-traslazionale in data 29 Gennaio 2019 che ha distrutto il corso principale del paese e numerose abitazioni;

(d) dettaglio della scarpata di frana principale con in evidenza le opere di sostegno, realizzate sul versante a seguito di un evento precedente, e distrutte dal fenomeno investigato

La dichiarazione dello stato di emergenza a seguito di tale evento ha richiesto l’attivazione del sistema di protezione civile con il coinvolgimento del Dipartimento di Protezione Civile nazionale e regionale e dei Centri di Competenza, tra cui il CNR-IMAA. I ricercatori del Laboratorio Geofisico sono stati impegnati nella realizzazione di una campagna di misure integrate (geoelettriche, elettromagnetiche e sismiche) con lo scopo di realizzare un modello geofisico del sottosuolo da fornire ai tecnici coinvolti nella gestione dell’emergenza.

Considerata la componente retrogressiva del fenomeno investigato, le indagini sono state realizzate nella porzione di centro urbano posta a ridosso della zona di nicchia, area che potrebbe essere interessata da nuovi fenomeni di dissesto.

Il modello geofisico realizzato (Fig.2) e le informazioni in esso contenute, confrontate ed integrate con dati di tipo diretto (stratigrafie e geologiche), hanno consentito di ricostruire con estremo dettaglio l’assetto geologico-strutturale del sottosuolo investigato e di valutare il rischio residuo da frana mediante l’individuazione di elementi di debolezza (aree a maggior contenuto di acqua, contatti litologici o vecchie scarpate degradate, cavità, ecc) che potrebbero giocare un ruolo fondamentale in eventuali riattivazioni future del fenomeno.  

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Per informazioni

Angela Perrone, CNR-IMAA, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Approfondimenti

Perrone, A., Canora, F., Calamita, G., Bellanova, J. et al. A multidisciplinary approach for landslide residual risk assessment: the Pomarico landslide (Basilicata Region, Southern Italy) case study. Landslides (2020). DOI 10.1007/s10346-020-01526-z

 

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