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Come le condizioni meteorologiche e inquinamento possono influenzare la diffusione della pandemia COVID-19

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Research – Scientific Report condotto da ricercatori del CNR-IMAA ha evidenziato come le differenti condizioni meteorologiche e qualità dell’aria possono influenzare la diffusione della pandemia COVID-19. I risultati sottolineano che parametri quali temperatura e umidità risultano correlati negativamente con il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva, figura di merito usata nel lavoro per valutare la diffusione della pandemia sul territorio nazionale. Una ulteriore correlazione, debolmente positiva, è stata riscontrata con la presenza di polveri sottili in atmosfera. In sostanza, questo significa che il virus si propaga più facilmente in ambienti secchi e freschi, meglio se con un maggior livello di inquinamento dell’aria   

Inoltre, vale la pena sottolineare che i risultati dello studio non implicano necessariamente una relazione diretta causa-effetto tra il virus e fattori quali temperatura e umidità, ma, per esempio, che le condizioni climatiche potrebbero influenzare il comportamento umano, favorendo l’aggregazione in spazi chiusi. Onde evitare possibili correlazioni spurie, il risultato ottenuto è confermato attraverso un’analisi eseguita su due differenti aree metropolitane italiane quali Milano e Firenze e la provincia autonoma di Trento. Lo studio eseguito è particolarmente innovativo perché, rispetto ad altri studi simili, per la prima volta i parametri meteorologici e di qualità dell’aria sono stati correlati non con il numero di positivi giornalieri, variabile condizionata in modo non banale, ad esempio dal numero di tamponi eseguiti, ma con il numero di malati ricoverati in terapia intensiva. In particolare, il modello epidemiologico è stato stimato a partire dalle evidenze statistiche a disposizione e compensato in modo da epurare le correlazioni calcolate da effetti principali quali l’attuazione di misure di distanziamento sociale forzato atte alla riduzione della diffusione pandemica. Così, l’approccio proposto rende i risultati indipendenti come accennato dal numero di tamponi giornalieri eseguiti e soprattutto dal naturale decorso di un’epidemia.

 

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Casi accertati totali da infezione da COVID-19 suddivisi per regione. Dal grafico si può notare come la malattia abbia subito una trasmissione differenziale,con le regioni del Nord Italia molto più colpite rispetto alle regioni del Sud e Insulari. Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna hanno registrato insieme il 60% delle infezioni e il 70% dei decessi rispetto al numero totale.

 

Per informazioni

Simone Lolli, CNR-IMAA, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Approfondimenti

Simone LolliYing-Chieh ChenSheng-Hsiang Wang & Gemine Vivone, Impact of meteorological conditions and air pollution on COVID-19 pandemic transmission in Italy, Nature Research – Scientific Report

https://www.nature.com/articles/s41598-020-73197-8

 

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