E' possibile difendere e contrastare da atti di vandalismo e scavo clandestino il patrimonio archeologico?
E' possibile difendere e contrastare da atti di vandalismo e scavo clandestino il patrimonio archeologico in quelle regioni del mondo dove la sorveglianza e il controllo è impedito dalla difficile accessibilità o da conflitti armati?
Una risposta a questa domanda è data dalle sempre più avanzate tecnologie di osservazione della terra da quelle satellitari a quelle aeree, incluso i droni, che consentono oggigiorno di acquisire dati e informazioni estremamente dettagliati a diversa scala spaziale e temporale.
Tali tecnologie sono mature per un uso sistematico ed operativo in attività di monitoraggio del patrimonio archeologico con particolare riferimento a scenari di guerra?
Il 1° settembre a Limassol (Cipro) si è svolto un Workshop dove si è delineato lo stato dell'arte delle tecnologie e delle scienze osservative in campo archeologico e si sono presentati nuovi approcci al problema con applicazioni pratiche e tutorial relativi all'uso di metodi estrazione automatica e semiautomatica per la mappatura dei danni derivanti da atti vandalici e scavi clandestini legati al commercio illegale di opere d'arte.
Il workshop, con relative attività di training, è stato organizzato e coordinato da Rosa Lasaponara del CNR-IMAA e Nicola Masini del CNR-IBAM e rientra nell’ambito del progetto ATHENA, finanziato dal Programma H2020 Twinning e finalizzato alla creazione di un Centro di Eccellenza di remote Sensing per il Patrimonio Culturale a Cipro in collaborazione con la Cyprus University Technology e l'Agenzia Spaziale Tedesca (DLR).