"Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy"

diretto da Nicola Masini (CNR-IBAM) e Rosa Lasaponara (CNR-IMAA)


Aiuta noi a scoprire i segreti della Via della Seta

12 novembre 2013


Il percorso della Via della Seta visto dai satelliti (fonte: CNR)

Grazie all’occhio dei satelliti italiani torna alla luce l'antica Via della Seta, nell'ambito del progetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr, finanziato dal Ministero Affari Esteri e diretto da Nicola Masini (CNR-IBAM) e Rosa Lasaponara (CNR-IMAA). Chiamato ''Via della Seta'', il progetto intende costituire una rete di cooperazione scientifica tra Italia e Cina nel campo delle scienze e delle tecnologie applicate ai Beni Culturali.

Per due millenni la Via della Seta è stata l’arteria di collegamento tra Ovest ed Est, tra le civiltà del Mediterraneo ed i regni e imperi cinesi, consentendo la circolazione di merci e di idee e lo sviluppo dell’economia e della cultura nei secoli. Una delegazione del Cnr, costituita da ricercatori dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (CNR-IBAM) e dell’Istituto di Metodologie di Analisi Ambientale (CNR-IMAA) di Potenza, è appena tornata dalla Cina per la prima campagna di indagine nell’antica Luoyang, luogo di partenza della Via della Seta, che nel sottosuolo conserva i resti di numerose capitali dal VIII secolo a.C. al V secolo d.C.

Al progetto, della durata di tre anni, partecipano ricercatori del Cnr e dell'Accademia Cinese delle Scienze. Obiettivo primario è supportare gli archeologi cinesi nella ricerca dell’antica ‘città proibita’ di Luoyang con l’ausilio delle più avanzate tecniche di indagine basate sui satelliti ottici e radar, come quelli della costellazione italiana Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Obiettivo del progetto è inoltre produrre conoscenze utili per salvaguardare e conservare siti e monumenti iscritti nel patrimonio dell’Unesco. In particolare, sui giganteschi Buddha di Longmen e sull’antico villaggio di Hong Cun, noto per essere stato il set del famoso film “La tigre e il dragone”, sono previsti studi sui fenomeni di degrado e di instabilità strutturale che si baseranno anche sui dati dei satelliti.

Informazioni aggiuntive