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Un interessante studio, condotto da ricercatori del CNR-IMAA che indagano sulle proprietà chimico fisiche del particolato atmosferico (PM) e delle sue ricadute sull’ambiente e sulla salute umana, è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Environmental Science and Pollution Research  (ESPR)

Lo studio della valutazione del rischio per la salute umana legato alle particelle atmosferiche di aerosol più fini ha recentemente acquisito sempre maggiore importanza. Molti studi epidemiologici indicano che le particelle atmosferiche più fini come, ad esempio, il PM1 (particelle con un diametro aerodinamico <1 μm) possono presentare un maggior rischio per la salute. È altresì noto che molti elementi tossici presenti in atmosfera (e.g., Ni,Cd, Pb) tendono ad accumularsi nelle frazioni più fini del particolato e sono probabilmente responsabili di molti degli effetti sulla salute che oggigiorno vengono attribuiti a particelle più grossolane. Effetti a lungo termine e cumulativi, quali ad esempio bronchite cronica, malattie cardiovascolari, cancro ai polmoni, ma anche diabete, infiammazione del sistema vascolare, danni alle funzioni cerebrale o persino morte, sono stati correlati anche a particelle di aerosol atmosferiche più fini. Tuttavia, l'attuale Normativa europea sul particolato non regola i livelli di PM1 evidenziando una forte lacuna legislativa. Elementi chimici contenuti e trasportati dal PM, classificati dall’ Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeni (e.g., Cd, Cr (VI), Ni, Pb) e/o non- cancerogeni (e.g., Cu, Mn e Zn) per la salute umana possono entrare nel corpo umano attraverso tre possibili vie di esposizione: inalazione, ingestione e assorbimento dermico. In tale contesto lo studio condotto ha esaminato le concentrazioni della frazione fine del particolato atmosferico PM1 (particelle di aerosol con un diametro aerodinamico < 1mm) e di sedici elementi in traccia in esso contenuti (i.e., Al, Ca, Cd, Cr, Cu, Fe, K, Li, Mg, Mn, Na, Ni, Pb, S, Ti e Zn). Lo studio è stato eseguito in Val d’ Agri, area caratterizzata dalla presenza di uno dei più grandi impianti di estrazione e di pretrattamento di petrolio (identificato come Centro Olio Val d'Agri - COVA) su terra ferma ed insistente in un contesto antropizzato.

 

             2.1 Caggiano             2.2 Caggiano

                                     (a)                                                                                                                   (b)

Figura 1.  Andamento temporale delle concentrazioni giornaliere di PM1 (a) e valori medi di concentrazione di elementi in traccia (b) misurati presso il sito sperimentale di Viggiano (Val d’Agri) tra Giugno 2014 e Marzo 2015

Utilizzando il metodo della United States Environmental Protection Agency (USEPA) sono stati valutati sia il rischio cancerogeno dei composti Cd, Cr (VI), Ni e Pb, sia il rischio non-cancerogeno dei composti Cd, Cr (VI), Cu, Mn, Ni, Pb e Zn. La valutazione di questi rischi è stata effettuata per adulti e bambini considerando le tre possibili vie di esposizione precedentemente menzionate

 

2.3 Caggiano

(a)                                                                                          (b)

 

Figura 2.  Valutazione del rischio cancerogeno (a) e/o non-cancerogeno (b) per inalazione, ingestione ed assorbimento dermico in bambini e adulti in Val d’Agri.

 

I risultati hanno evidenziato che Cromo (VI) rappresenta il rischio cancerogeno più elevato sia per bambini che per adulti. Il rischio cumulativo rappresentato dai composti cancerogeni, per bambini e adulti, indica che occorre prestare attenzione agli effetti cancerogeni sulla salute. Il Nichel rappresenta il più alto rischio non cancerogeno per i bambini per via inalatoria. Il rischio non cancerogeno cumulativo ha mostrato un valore superiore ad 1 evidenziando che Cd, Cr (VI), Cu, Mn, Ni, Pb e Zn possono causare effetti cumulativi non-cancerogeni sulla salute dei bambini dovuti all'esposizione per inalazione.

 

Per informazioni

Rosa Caggiano, CNR-IMAA, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Approfondimenti

Caggiano, R., Sabia, S., & Speranza, A. (2019). Trace elements and human health risks assessment of finer aerosol atmospheric particles (PM 1). Environmental Science and Pollution Research,26(36), 36423-36433.

 

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